Pubblicato da: chinonrisica | 17 Maggio 2010

Il vento, quel matto….

Giorni di vento. Ricordo che in Liguria il vento, frequente sulla costa soprattutto in inverno e in primavera, mi piaceva molto.
Attraversavo ,per andare a scuola, un tratto di strada protetta dalle solite ringhiere verdi-azzurre, che costeggiava una spiaggia. Il vento, in quel punto,libero dall’ostacolo delle case sugli scogli, fischiava forte e sembrava portarci via. Ma non mi spaventavo. Anzi, attendevo quel tratto con trepidazione e mi piaceva ripetere tra me e me la filastrocca che ho ritrovato miracolosamente in rete e che incollo a seguire, perchè il libretto azzurro da cui era tratta, forse, non esiste più:
Il vento quel matto
incontra il bimbetto
gli tira il cappotto
gli strappa il berretto
gli dice : vorresti volare,vedere
il deserto la neve ed il mare ?
Al bimbo felice già brillano gli occhi
non pensa più a nulla,
ai libri ,ai balocchi,ma pur così attratto
da quest’avventura
è preso ad un tratto
da strana paura :ma quando torniamo
da mamma e papà?
Mai più –dice il vento
e il bimbo risponde
Allor resto qua!

Ora il vento mi fa paura. Lo sento ululare fuori dalla finestra e non riesco più a sentirlo amico.
Mi rende ansiosa e stanca, irritabile e spaventata.
Come se realizzassi la sua imponente forza distruttiva solo ora, da adulta.
Una ragazzina felice nel vento di mare. Una matura signora impensierita dal vento tra le montagne.
A fare da comune denominatore solo la filastrocca che oggi ho ritrovato. Chissà se ritroverò anche il libretto azzurro che la conteneva!


Risposte

  1. Va riazione:

    ..mai piu’, diese il vento”

    ” allora si va”

    • Sicuro? Io ricordavo che il bimbetto non vuole lasciare i genitori e resta: il vento soffia via da solo….
      Sono contenta, però di non essere la sola ricordare la filastrocca…

  2. Questa poesia molto carina fu studiata in prima elementare dal mio secondogenito ora 39enne. Mi piacerebbe sapere chi l’ha scitta. Grazie


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