Pubblicato da: chinonrisica | 26 giugno 2021

Di nuovo estate….Ancora un esame

Inizia l’ estate e finiscono gli esami per i miei ragazzi. Lunghe giornate di lavoro al caldo, dopo mesi trascorsi in condizioni complicate. Eppure c’è sempre un po’ di tristezza nel salutare gli studenti che vanno via, giovani adulti ” maturi”.Si percepisce spesso anche la loro commozione per la consapevolezza di navigare, ora, verso un futuro ignoto. Verso l’inevitabile percorso di crescita, diverso per ciascuno.

Siamo stati una guida? Un aiuto? Un fardello? Chissà…

E un po’ di commozione c’è anche nel salutare i colleghi. Dopo incontri fugaci tra una lezione e l’ altra, dopo riunioni, ora accese ora deprimenti, dopo settimane febbrili di preparazione e burocrazia si lavora accaldati( niente condizionatori, né ventilatori…), mascherati, col conforto del caffè e dei panini .

Poi tutto finisce. Un pacco, firme e saluti. Niente è più ciclico, pur se definitivo, della fine di un anno scolastico. E nulla è più affascinante di questo mio lavoro . Mal pagato, privo di possibile carriera, socialmente disprezzato. Ma che ha, nel sorriso dei miei ragazzi che fanno capolino verso il mondo, il corrispettivo più bello che esista.

Pubblicato da: chinonrisica | 6 Maggio 2021

2021. Maggio.

Se è vero che la vita comincia a 40 anni, io sono una giovane 24enne che inizia il proprio percorso nel mondo.

Il mio blog è nato nel 2008. Dal desiderio di fare politica e di essere testimone del mio tempo. Nella selva di indignazioni, invettive, proclami e sermoni qualche volta ho inserito qualche briciola di privato. Poi i momenti personali sono cresciuti e infine il silenzio ha cancellato il desiderio di scrivere. Anzi, no. Il desiderio di scrivere è diventato così impetuoso che mi sono sentita sopraffatta. Non bastavano le “briciole” di blog, non bastavano le lettere ai giornali o quelle, personali, che inviavo alla mia famiglia.

Volevo scrivere di me, fermare i pensieri e i sentimenti, renderli evidenti e conosciuti soprattutto a coloro che amo.

Sarà giusto? Sarà interessante? Non getterà sulle spalle dei miei cari un inutile fardello di ricordi e sensazioni che, vecchi e polverosi, non faranno che renderli tristi ?

La pimpante Chinonrisica era una cinquantenne affascinata e fiduciosa. Oggi i miei sessantaquattro anni, densi di avvenimenti, cambiamenti, lutti, delusioni e dubbi, mi fanno pensare ad un esistenza al tramonto.

Che io non amo riempire di ricette di cucina, pulizie di casa e romanzi d’amore. Ho forte il desiderio di credere, di impegnarmi, di combattere. Ciò che manca non sono gli ideali o le buone cause. I compagni di viaggio, quelli sì, latitano assai.

Le compagne di viaggio sarebbero molto meglio: quelle giovani sono impegnate a far quadrare i conti di casa e a gestire il tempo fra lavoro e famiglia, quelle più anzianotte hanno spesso nipotini a cui badare e in cui riporre sogni e speranze.

Io sono sola. I mesi di pandemia mi hanno avvicinato al mio compagno di vita: siamo diventati anziani insieme e , restati soli in una grande casa, abbiamo recuperato complicità e amicizia. Amiche e amici sono diventati obiettivi difficili da raggiungere e i figli hanno una vita autonoma e indaffarata. La mia mamma è lontana, per scelta e da molti anni.

Resta spazio per i ricordi? Posso ancora pensare ad un futuro di impegno che non mi renda patetica ?

Lo chiedo al mio blog, dove ritrovo i pensieri di alcune amiche, compagne di “penna” e di idee. Lo chiedo a Chinonrisica.

Pubblicato da: chinonrisica | 7 giugno 2019

Anni

Fatico a riconoscere , in molti post, la persona che ero, rispetto a quella che sono.  Non sono più convinta che “ciò che non mi uccide mi fortifica”, ma anzi, credo che sia il contrario. Anni in cui ciò che non mi ha ucciso mi ha resa più fragile.

Una vecchietta? Forse ancora no. Ma un’osservatrice cauta e smaliziata, nostalgica della passione acritica di cui sono vissuta, eppure ancora capace di commozione sincera. Soprattutto davanti alla giovinezza e alle sue illusioni.

Dopo anni, di nuovo una classe che lascia il segno. Altre ne sono passate e tanti sono rimasti nel mio cuore. Questi ragazzi, però, sono diversi: arrivati nella mia vita- meglio, nel mio lavoro- quando i figli se ne sono andati di casa, sono stati i miei “piccoli” da formare.

Ho sbagliato? Forse. E forse ho sbagliato anche con i miei figli, bersagli di insicurezze mascherate da spavalde certezze. Ma l’ho fatto con amore e per amore, sentendomi madre, prima, e poi insegnante in completa buona fede.

Custode dei miei figlioli, ma anche dei miei studenti, ho cercato di avere a cuore i loro progetti di vita, intenerita dalle loro ingenuità, affascinata dalla freschezza del loro vivere, spesso inconsapevole.

Nell’estate che arriva,e che spero porterà cose belle, sento la mancanza di mio padre, la responsabilità di alcune scontentezze, il pungolo strano dell’impegno civile , mai realmente sopito.

Perchè, con i capelli grigi , le spalle stanche e il timore delle svolte improvvise e nefaste, sento ancora il profumo della vita e la seduzione dei progetti?

Pubblicato da: chinonrisica | 8 marzo 2018

Cambiali da onorare

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Gli Italiani dell’Alto Adige sono cittadini di serie B. Stranieri in patria, devono tollerare ogni forma di angheria da partiti veramente neofascisti, contro cui nessuno dice mai nulla. Die Freiheitlichen è la frangia oltranzista della SVP, il partito di raccolta dei cittadini italiana di lingua tedesca.  La presidente di Freiheitlichen, Ulli Mair , si dimise nel 2013 dopo che la Corte dei Conti scoprì l’acquisto da parte sua di un sexy toy col denaro del gruppo consiliare.

Dopo aver tappezzato il territorio con cartelli secondo i quali “l’Alto Adige non è Italia”, questi gentiluomini  corteggiano il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che ha promesso il passaporto austriaco ai cittadini italiani di lingua tedesca e ladina residenti in Alto Adige.  Violando poi apertamente lo Statuto di autonomia ( lo stesso che garantisce loro il benessere di cui godono) esigono inoltre che i toponimi vengano indicati solo in lingua tedesca. Una pretesa che ha fatto infuriare persino l’alleato più silente e accondiscendente alle rivendicazioni pretestuose dell’autonomia impazzita degli altoatesini: il PD.

Appena chiuse le urne delle elezioni politiche 2018, ecco che il Consiglio provinciale di Bolzano, col voto inspiegabilmente positivo del consigliere grillino Paul Kollensperger, approva una mozione per scrivere in tedesco, prima che in italiano, le nuove carte di identità dei cittadini residenti in provincia. Ecco il testo

Fai clic per accedere a IDAP_504330.pdf

L’elezione di Maria Elena Boschi costa cara agli Italiani che vivono in Alto Adige. Chi ha inghiottito il rospo è passato subito all’incasso.

 

 

Pubblicato da: chinonrisica | 22 gennaio 2018

Io vorrei….

Ottobre 2012. Un ciclone si abbatte su di noi, allora ancora famiglia. In pochi giorni scopro la fragilità delle mie certezze e trovo pace solo in un banchetto della chiesa di S. Giuseppe, quando non c’è messa e il grande crocifisso mi guarda da lontano, nel silenzio delle navate vuote.

Poi decido di partecipare ad una funzione, perchè lì, in quello spazio mi sento accolta e meno disperata. Questa canzone mi accoglie e le parole mi commuovono nel profondo: la pace della sera mi ricorda ( anche ora) la luce accesa nella mansarda. Una luce che vedevo da lontano e che mi diceva che i miei ragazzi erano a casa. La stessa pace della sera mi sembrava una chimera lontana, nella tribolazione di quelle settimane difficili, a cui davvero mi chiedo come abbiamo potuto sopravvivere.

Ancora adesso le parole di questo canto mi scuotono nel profondo. Credo di non averlo mai detto a nessuno. Nemmeno oggi, che so quanto precari possano essere i nostri giorni. Nemmeno ai miei ragazzi, che sono, ora,  davvero lontani da me e da quella luce in mansarda.

Pubblicato da: chinonrisica | 5 gennaio 2018

Un grazie alle donne della “Buonasanità”

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Piccolo intervento, stamattina, in un ospedale cittadino. Routine per il personale medico ed infermieristico, un po’ meno per me, paziente ansiosa e spaventata. L’equipe, interamente femminile, è stata splendida: premurose, gentilissime, competenti, attente ad ogni mia paura, delicate e davvero speciali.

Donne straordinarie, che si dedicano alle pazienti con le cure e la dedizione tipiche del nostro sesso, quando, nel lavoro, riesce a dare il meglio di sè. Grazie!

Pubblicato da: chinonrisica | 3 gennaio 2018

Se 2 centesimi vi sembran pochi…..

C’è chi pesa le arance singolarmente, per evitare il costo del sacchetto

Sacchetti per la frutta e la verdura a pagamento: il primo regalo del 2018.

I consumatori dovranno utilizzare esclusivamente i sacchetti messi a disposizione dal supermercato, non potranno riutilizzarli nei giorni successivi e,  come ho trovato scritto presso il reparto ortofrutta del mio supermercato, dovranno utilizzare un sacchetto per ogni articolo.

Considerando che solo in alcuni casi sarà possibile etichettare direttamente il prodotto e che non si potrà utilizzare un contenitore personale, si tratta di un balzello odioso -l’ennesimo – e subdolo. Per la quasi totale ineludibilità ricorda quella tassa sul macinato, che scatenò rivolte popolari in tutta Italia. E’ inoltre curioso che si voglia far passare questo provvedimento come utile per l’ambiente: Come riutilizzeremo per i rifiuti  domestici un sacchetto biodegradabile etichettato con carta adesiva inchiostrata? Forse si crede possibile eliminare l’etichetta senza rompere il sacchetto? E’ evidente che pur di non sborsare ancora, gli Italiani acquisteranno molto più cibo già impacchettato, con aumento di pellicola trasparente e polistirolo da smaltire.  E con lo spreco legato all’impossibilità di dosare il necessario.

Chissà se la notizia che impazza sui social, secondo la quale sarebbe un’imprenditrice amica di Matteo Renzi a produrre l’80% del materiale biodegradabile con cui sono prodotti i sacchetti, è solo l’ennesima bufala. E chissà se nel resto d’Europa esiste già quest’obbligo. In attesa di risposte, assistiamo al patetico tentativo degli stessi amministratori  che hanno trasformato le città in discariche, i marciapiedi in tappeti di mozziconi e i parchi in latrine, di passare per amici dell’ambiente. Il tutto a poche settimane dalle elezioni. Anche le formiche nel loro piccolo…

Pubblicato da: chinonrisica | 20 dicembre 2017

Natale e il nido.

Il Natale ormai prossimo mi rende malinconica e un po’ spaesata.

Da quando abbiamo traslocato e i miei figli sono andati a vivere altrove in modo quasi improvviso e repentino, penso spesso alla nostra vecchia casa ora vuota, alla nostra vecchia vita, terminata quasi di colpo e non certo in modo indolore.

E’ naturale che ciò avvenga, ma forse non doveva succedere così: casa nuova, famiglia dimezzata, solitudine e anni che passano rapidi. Immaginavo una casa piena di affetti e di calore. Ritrovo una vita di coppia tenera, ma avvizzita; svuotata da quelle personcine che l’hanno travolta, rivoluzionata, scioccata, riempita nel corso degli anni.

E che se ne sono andate, forse come ho fatto anch’io, ma come non prevedevo fosse fatto a me. Ognuno ritiene di avere dato il massimo ai propri figli, di vedere almeno un po’ riconosciuta l’enorme fatica dell’educare, consolare, gestire….Invece ci si trova soli. E non è mia abitudine chiedere o impormi. Ancora più sola, quindi.

Ma accendo le luci dell’albero e quelle del balcone.  Natale.

Pubblicato da: chinonrisica | 15 dicembre 2017

Nazareth, senza Natale

Il sindaco della città arabo-israeliana di Nazareth,  Ali Salam, ha deciso di cancellare le celebrazioni programmate per le feste natalizie, ad eccezione di quella per l’illuminazione dell’albero di Natale e la tradizionale processione annuale. Insieme alla basilica della Natività di Betlemme e alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la cittadina, con la sua basilica dell’Annunciazione, è uno dei simboli internazionali della Cristianità. Sorge nel luogo in cui, secondo la tradizione cristiana, l’arcangelo Gabriele annunciò a Maria la prossima nascita di Gesù, detto anche il Nazareno, ed è legata anche all’infanzia di Cristo che qui crebbe, nei luoghi della casa materna. Nazareth, cittadina di circa  75 mila abitanti, è una delle mete principali e irrinunciabili dei pellegrini che visitano la Terra Santa, soprattutto nei giorni delle celebrazioni di fine anno legate alla natività.

Ho trovato questa notizia in un trafiletto sul Corriere di oggi. E poi, cercando in internet,  quasi nessun approfondimento. Non sono una fanatica religiosa, ma  credo che un sindaco ( autorità laica per definizione) non possa occuparsi di abolire festività religiose! Invece, Salam – che è musulmano – ha motivato la mossa, secondo l’agenzia ufficiale palestinese Wafa, per protesta «contro l’annuncio di Donald Trump su Gerusalemme».Immaginiamo cosa accadrebbe se in Italia si proibisse il Ramadam perchè qualche pazzo terrorista uccide in nome dell’Islam. Trump e le sue scelte non possono influire sul festeggiamento del S.Natale.

Credo che questa notizia dovrebbe avere più spazio , in un Paese come il nostro che si interroga, ad esempio, sulla costruzione delle moschee. La democrazia non può essere a senso unico. O presto cesserà di essere tale.

 

Nazareth cancella il Natale. Il sindaco: "E' per colpa di Trump"

La Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, in Terra Santa

Pubblicato da: chinonrisica | 1 dicembre 2016

Contra factum non valet argumentum”

Non vorrei sempre scrivere di politica! Ma non posso farne a meno. Come i tifosi al bar dello sport o gli amanti del gossip davanti ad una rivista patinata….

Le ultime 48 ore di campagna elettorale stanno scorrendo veloci e ad un tempo lentissime, tra le mille scorrettezze dell’informazione obbediente, le bugie sparate da Renzi, le piccole vendette del misero Prodi, le statistiche addomesticate dell’ISTAT, la disoccupazione che diminuisce, la domanda interna che cresce e persino gli arresti di latitanti eccellenti.

Tutto va bene, quindi. E perchè vada meglio ancora votate SI. Improvvisamente gli sbarchi sulle nostre coste sono cessati, la deflazione sparita, il debito pubblico ( gonfiato per le mance elettorali)azzerato, gli anziani poveri sono ringiovaniti ed arricchiti, i terremotati felici di abitare nelle casette di legno, il dissesto idrogeologico è…acqua passata!

Credo che il voto di domenica sarà uno spartiacque indispensabile per chi, come me, crede che l’approvazione di questa  modifica costituzionale sarà una vera iattura. Gli Italiani voteranno:  e solo lunedì sapremo se siamo un popolo maturo, capace di guardare la realtà per affrontarne i problemi e risolverli o se ancora crediamo alle illusioni propagandate dall’Uomo Forte, della Provvidenza.

Se sarà così, non c’è speranza per il nostro Paese. Diventeremo, come la Grecia, lo sgabuzzino in cui l’Europa del Nord farà confluire tutti i migranti clandestini che , con la attuale normativa europea ed italiana, resteranno per sempre qui, prima a farsi mantenere e poi a delinquere. Elemosineremo anno per anno qualche risorsa per far fronte a finte emergenze, allo scopo di tamponare l’obbligo autoimposto del pareggio di bilancio, sforneremo masse di giovani ignoranti e disinformati  in uscita da una scuola ridotta a puro babysitteraggio. E avremo un futuro di anziani  senza pensioni o con assegni miserabili. Mentre i rampolli dei vip veleggiano ( e veleggeranno) nel mondo, lontani dal nostro Paese ridotto al lumicino

Io penso che qualcosa si debba fare. E vorrei tanto poter essere utile e credere che un futuro migliore sia realizzabile.

 

 

 

 

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